Le interviste della Scimmia

The Hand of the Monkey/ Febbraio 12, 2019/ amicideimonkeys, interviste, opinioni, viaggi/ 0 comments

Bentornati alla nostra pare apprezzatissima rubrica “Le interviste della Scimmia” che in questa nuova occasione vedranno graditissimi ospiti nientemeno che Mario Pecorari e Sandra Carozzi, veri viaggiatori in Vespa (ma Sandra guida la Lambretta!) ed autori del libro “Vespeggiando in Sud America”, recentemente ristampato e ampliato, come ben sapete se ci seguite. Ma lasciamo spazio a loro..

Presentatevi: nome, anno di nascita, club o gruppo di appartenenza…

“Siamo Mario Pecorari, classe 1953 e Sandra Carozzi, classe 1963, entrambi iscritti al Vespa Club “Gatti Randagi” di Trieste”.

Quali e quanti mezzi possedete?

Mario: “io possiedo una Vespa PX 150 (2000), una  Vespa P200E (1980), una Lambretta 125 LC (1950), una Lambretta 150d (1955), una Lambretta Li 150 III serie (1962) ed infine una Honda Deauville (2002)”.
Scimmia: “Non immaginavo avesse più Lambretta che Vespa!”
Sandra: “Lambretta DL 125 (1969), una Vespa 150 PX (2005) e un Honda SH  150 (2017).
Scimmia: “Evvai con la Lambretta!!”

Quale mezzo non avete ma desiderereste avere? Perché?

Mario: “In realtà nessuno, quello che ho mi è più che sufficiente, al massimo, visto che la mia Vespa Crodi ha superato i 305.000 Km desidererei comperarne una nuova”.

Da quando possiedi il primo scooter (vespa o lambretta)?

Mario: “Il primo scooter che ho guidato è stata la Lambretta 150 Li di mio padre che mi ha insegnato a guidare sulle piste dei carri armati all’età di 10 anni. Nel 1969, compiuti 16 anni ho fatto la patente e, lavorando tutta l’estate in un’officina meccanica, ho racimolato il denaro sufficiente per comperare una Lambretta 125 Li III serie di seconda mano.
Sandra: “Il primo scooter è stato uno Zip 50 nel 2009”.

Se possiedi una vespa/lambretta da più decenni, come è cambiato (se è cambiato) il suo utilizzo da parte tua?

Mario: “Dico sempre ai ragazzi che la vita di un vespista/lambrettista solitamente ha tre periodi,  il primo inizia quando prendi la prima patente e guidi lo scooter sempre anche perché è l’unico mezzo che hai per spostarti ed essere indipendente. Poi arriva il momento quando, terminati gli studi, trovi un lavoro e ti fai una famiglia. I tuoi interessi cambiano e lo scooter è solo un mezzo per andare al lavoro e molto spesso finisce in cantina. Poi, quando i figli sono grandi e puoi avere nuovamente del tempo libero per te, restauri la Vespa che è rimasta decenni nella cantina e ricominci a viaggiare. Nel mio caso, visto che non ho avuto figli l’unico cambiamento importante è stato l’andare in pensione che mi permette di fare viaggi senza limiti di tempo cosa che prima era impossibile”.

Se frequentate raduni, descrivete il vostro raduno ideale..

Mario: “Purtroppo c’è un’inflazione di raduni ed il raduno ideale, a mio avviso, deve avere alcune caratteristiche che attualmente sono molto rare. Non deve essere un riempitivo alle feste e sagre paesane, uno stratagemma con il solo scopo di aumentare gli introiti lasciando che l’organizzazione sia fatta spesso da persone che di questo mondo conoscono davvero poco. Poi, un raduno di Vespe/Lambrette non deve essere finalizzato al solo guadagno (che sicuramente ha la sua importanza) ma  deve privilegiare l’incontro tra persone che hanno la stessa passione per le due ruote”.

Scimmia: “Sono senza dubbio d’accordo con te, infatti cerchiamo di organizzare il nostro “Vespette in Brodo”, a numero limitato o il “Camp & Grill” l’estate scorsa, proprio per perseguire le finalità che hai descritto. Però devo confessare che questa primavera tradiremo questo approccio appoggiandoci ad una grande manifestazione, sperando di non deludere nessuno.

Fai outing: hai mai caricato la vespa/lambretta su un furgone/carrello? Se sì descrivi un episodio..

Mario: “E’ successo un paio di volte che sono stato costretto a caricare la Vespa su un furgone, sempre per problemi e più precisamente per portarla in un’officina quando ho avuto un guasto che non potevo riparare in strada e quando ho avuto un incidente per cui non ero nelle condizioni di poter guidare. Va detto che ho dovuto caricarla su un furgone dentro una cassa già 4 volte per spedirla oltre  oceano in Sudamerica”.

Scimmia: “beh, queste sono cause di forza maggiore!”

Mario in viaggio: da solo o in compagnia (oltre a Sandra ovviamente)? Nel secondo caso, chi è il tuo compagno/a preferito? (fai un nome a parte Sandra).

Sono un lupo solitario ma sono contento se qualcuno viaggia con me. Non succede molto spesso ma ho avuto più volte dei compagni di viaggio con i quali mi sono trovato bene, uno ma, non l’unico, è stato Angelo, per gli amici Rudi, con cui abbiamo viaggiato in molti paesi dell’Europa.

Raccontaci la tua più bella avventura/viaggio in Vespa/Lambretta..

Mario: “Per me la più bella avventura non esiste, tutti i viaggi sono avventure differenti per questo sempre meravigliosi”. 

Sandra: “Il primo viaggio in Sudamerica del 2012/2013, mi è rimasto nel cuore, per la bellezza dei paesaggi, per le persone incontrate, per la voglia di viaggiare in due da soli in Vespa, perché percorrere le strade della Patagonia in Vespa è una sensazione bellissima ed indimenticabile, per me è un luogo da sogno.

Mario, perchè dobbiamo assolutamente acquistare il tuo libro?

Per viaggiare con me, ovviamente! Ho passato tutta la vita a scrivere dei viaggi che ho fatto senza mai pubblicare nulla forse per uno strano senso del pudore. Se ho deciso ora di farlo è perché voglio condividere quello che ho provato e dare al lettore uno stimolo a fare altrettanto.

Ne hai altri in cantiere?

Si, ho finito proprio in questi giorni l’editing del secondo libro che parlerà di un viaggio in Turchia, Armenia e Georgia fatto nel 2014!

Ci parlate del vostro prossimo viaggio in Indonesia e perché proprio laggiù?

Mario: “Sono stato molte volte in Indonesia ed ora voglio visitarla con la mia Vespa, un viaggio sicuramente più coinvolgente e capillare di quelli fatti in precedenza.  E’ un Paese davvero interessante, con un incredibile intreccio di culture, una natura rigogliosa che offre paesaggi mozzafiato, resti archeologici e templi da sogno ed una popolazione sempre cordiale e fraterna”.

Sandra: “Perché noi amiamo l’Indonesia, la sua gente, i suoi templi, la loro semplicità e gentilezza, i suoi colori, per anni l’abbiamo girata con tutti i mezzi possibili, adesso è arrivata l’ora di viverla con la nostra Vespa. Abbiamo tanti amici da rivedere, e altri da incontrare”.

Scimmia: “Sono stato recentemente in Indonesia e posso dire che, ovviamente per quel poco che ho potuto vedere in 15 giorni, ho avuto le vostre stesse sensazioni e la mia Vespa o Lambretta mi sono mancate tantissimo in mezzo a tanti appassionati, perciò vi capisco e vi invidio..”.

Mario: qual è il pregio più grande che Sandra aggiunge nel viaggiare assieme a lei?

Uno solo? Sandra ha molti pregi, pazienza nello stare ore ed ore seduta dietro a me e credetemi che non è una cosa da poco. La capacità di comunicare con le persone che incontriamo, quella di tenere i contatti ed organizzare incontri nei luoghi che stiamo per raggiungere, ma la cosa più importante è che è la persona che amo, con cui voglio condividere sempre tutto quello che faccio.

E qual è invece la cosa per cui almeno una volta hai pensato: “ora la faccio scendere”? 🙂

Non esiste una medaglia che non abbia un rovescio. Sandra, alle volte non sa prendere la misura delle cose e si intestardisce senza sentir ragioni, non serve parlare o spiegare, bisogna solo aspettare che passi.

Sandra: dal punto di vista femminile, qual è la maggiore difficoltà nel viaggiare in vespa?

Il poco spazio a disposizione, il non poter vestirsi da donna, truccarsi, usare ninnoli.

Scimmia: “Pensavo peggio! :-D”

Sandra: perché hai una Lambretta e perché la preferisci?

“Ho una lambretta perché Mario ha voluto regalarmela, e la preferisco perché quando freni resta ben piazzata al centro, e si guida come una moto, pettinando le curve, è più bassa e più agile. L’unico problema della mia è che avendo troppa compressione, non riesco a metterla in moto da sola”.

Mario: un messaggio personale al mondo dei viaggiatori in vespa/lambretta.

“Il viaggio è una condizione mentale non un semplice spostamento. Viaggiate per conoscere, per ritornare a casa arricchiti da nuovi incontri di persone, di luoghi, di storie che vi sono state raccontate. Il valore del viaggio non è mai la durata ma la qualità di quello che avete vissuto”.

Ringraziamo Mario e Sandra per essersi prestati a questa bella chiaccherata con la quale hanno arricchito ora il nostro sito, ma anche il nostro pranzo natalizio 2018 grazie alla loro presenza.
Non dimenticate di acquistare il loro libro perchè, oltre che interessante, sicuramente sarà d’aiuto per la pubblicazione delle prossime esperienze che Mario e Sandra vorranno condividere con noi!

Per qualsiasi informazione potete contattare Sandra all’indirizzo sandymoon63@hotmail.com

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