Questo week end siamo reduci da un raduno di due giorni (20 e 21 luglio), bello come pochi altri a nostra memoria, che addirittura nei nostri ricordi supererà il “Castelli in tour” organizzato un anno fa sempre ad Aosta dalla locale Riserva Monkeys. Un raduno che, osiamo dire, se ha avuto dei difetti, li ha avuti solo per “eccesso” e quindi, limando un po’ rasenterebbe un livello davvero alto sia per l’offerta aggregativa che per i panorami che ci hanno riempito gli occhi.

L’iscrizione era limitata a poco più di 50 partecipanti per motivi logistico/organizzativi e comprensiva di varie opzioni, tra cui il pernottamento in albergo o nel campeggio, la fornitura del pranzo al sacco e la cena del sabato sera, ma la cosa più interessante è stato il deposito cauzionale per le spese del carburante, sul quale vorremmo spendere qualche parola per farne comprendere meglio il funzionamento, dato che alcune persone che ci facevano domande sulle modalità di partecipazione, spesso chiedevano informazioni su questo aspetto.

In pratica all’iscrizione è stato richiesto di versare una quota di denaro in anticipo per coprire le spese del carburante, perchè? Il motivo in realtà è molto logico. Fornendo ogni partecipante di una schedina in carta in cui veniva trascritto l’importo rifornito ad ogni sosta carburante, si è potuto velocizzare enormemente questa fase, in quanto l’organizzazione effettuava un’unica operazione bancomat alla colonnina “self” per tutti, e le vespe scorrevano in fila, col serbatoio aperto , davanti all’operatore che erogava ad ognuno i litri necessari per raggiungere il pieno del serbatoio, annotando appunto l’importo sia sulla schedina personale, sia sulla lista generale dei partecipanti come doppio controllo. Alla fine del tour, è bastato fare il conto della spesa totale e sottrarla dal deposito cauzionale, che viene restituito decurtato appunto di quanto speso. Più semplice da fare che da spiegare!

Dunque venerdì sera, chi in furgone, chi in vespa, abbiamo raggiunto Aosta partendo da Parma e Lenzburg, per mangiare una “pinsa” tutti assieme prima del riposo propedeutico al primo giorno di tour fino a Megève in Francia.

180 km comprensivi del Piccolo San Bernardo, sosta pranzo al sacco presso il Barrage de Roselend e terminati presso il campeggio Le près d’Arly ove ci aspettava, dopo l’aperitivo a la Table Savoyarde, la cena a base di Tartiflette.

 

Un piatto che per la maggior parte di noi era sconosciuto, a base di cipolla, patate, pancetta e formaggio fuso, cucinato in quantità industriale dentro due padelloni che hanno attirato la curiosità di tutti, quasi quanto le nostre vespe parcheggiate davanti alla Table Savoyarde di Praz sur Arly, come se tutti i turisti presenti non avessero mai visto una vespa in vita loro, a giudicare dalle vagonate di foto che scattavano e alla simpatia che suscitavano sui loro volti.

 

Relive ‘Il giro del Monkey bianco – day 1’

L’indomani, dopo la prima colazione al campeggio, abbiamo fatto una piccola visita al centro di Megève per poi ripartire in direzione Svizzera, toccando quindi in totale 3 nazioni durante tutto il tour. Anche questa seconda giornata è stata condita da circa 180 km alpini, pranzo al sacco con cocomera gentilmente offerta dai nostri nuovi amici del Vespa Club Sermoneta, arrivati dal Lazio per fare questa esperienza turistica con noi assieme agli immancabili OrientVespa e a rappresentanti dei Vespa Club di Ivrea e di Rivarolo Canavese, oltre al nuovissimo Vespa & Van Club des Glaciers dalla Francia, con cui i Monkeys di Aosta si sono gemellati pochi giorni fa.

 

Relive ‘Il giro del Monkey bianco – day 2’

Prima di fare rientro ad Aosta e dopo aver salutato la Riserva Monkeys di Argovia, ci siano naturalmente fermati per la foto di rito sul passo del Gran San Bernardo e poi via per lo sprint finale!

Nel ringraziare tutto il direttivo della Associazione The Monkeys Aosta – Mont Blànc che ha organizzato questa splendida due giorni e dandovi appuntamento al prossimo evento Monkeys, ovvero le tradizionali “Vespette in Brodo” del 27 ottobre a Parma, vi lasciamo con la foto di una scimmia che, attratta dai riflessi luccicanti del lago, ha voluto immergersi e, seguendo i pesciolini che le si erano radunati attorno alle manine, si è spinta al largo affogando. Una piccola nota triste che comunque non ha scalfito il nostro buonumore.

Per tutte le foto e i filmati vi rimandiamo alla pagina Facebook ufficiale dell’evento.