Quinto Lambretta LUI Experience!

The Hand of the Monkey/ Luglio 8, 2023/ lambretta, lambretta club, raduni, viaggi/ 2 comments

Un weekend fra i monti in sella all’Innocenti LUI.

Un’asticella alta.

Tra la fine di maggio e i primi giorni di giugno, ho inforcato la mia Lambretta e assieme all’amico Stefano Pelosi sono andato fino a Bari per partecipare alla 17^ edizione del Giro dei Tre Mari, una manifestazione che ha notevolmente alzato l’asticella della qualità organizzativa degli eventi su più giorni a cui io abbia mai partecipato.. che in effetti non sono molti ma evidentemente son partito con quelli buoni..

Ornitorinchi lampeggianti.

Quasi due anni fa, il mio amico Matteo Lo Russo mi ha ceduto per una cifra onestissima, l’Innocenti LUI ben conservato che aveva da pochi mesi acquistato e con cui aveva giocherellato per un po’ prima di stancarsene. Io in verità, fin da quando ho conosciuto questo mezzo, sono sempre stato incuriosito e  affascinato dalle sue linee. Quindi dopo averlo provato in strada, anche se perfino gli ornitorinchi mi passavano in agilità lampeggiando, ho deciso che dovevo averlo.

Giuro. Ci ho provato seriamente ad usarlo così com’era. In città, in fondo, ero quasi competitivo con le bici elettriche, ma quando ho tentato la prova del Passo della Cisa, dopo pochi chilometri iniziali ho compreso che non potevo farmela su di giri in prima marcia fin lassù senza prendere due giorni di ferie.. figurarsi un “Dolomiti” LUI Experience. Perchè questo evento deve essere la naturale conseguenza dell’acquisto di un LUI.

Inadeguatezza adolescienziale.

Da qui a cercare un motore più performante con quanto a disposizione in quel momento, per poi montarlo e testarne ammodino l’affidabilità fra le colline parmensi, è passato quasi un altro anno, in cui ho dovuto rinunciare alla quarta edizione del Lambretta LUI Experience per manifesta inadeguatezza del mezzo. Mentre vi scrivo invece, esiste ormai un’ampia scelta di potenziamenti tecnici.

Partiamo dicendo che il classico 75cc in ghisa di Casa Lambretta, naturale ricambio e per anni unico cilindro nuovo disponibile, è uscito di produzione. La casella è stata occupata da un nuovo kit del medesimo produttore, ovvero un 80cc in alluminio, ancora piston ported, che costituisce il nuovo entry level per le elaborazioni. Un altro nuovo kit, uscito qualche mese prima di quello di Vittorio Tessera, è il 105cc lamellare, in alluminio, di Casa Performance. Frutto degli ingegnosi tipi di Rimini Lambretta Center, il CP105 è il fratellino minore in corsa corta del già presente sul mercato CP135, ovvero un 135cc lamellare, in alluminio, messo in vendita l’anno precedente e che in questa quinta edizione del Lambretta LUI Experience l’ha fatta da padrone. Queste elaborazioni, benchè plug&play, necessitano in realtà di vari adeguamenti (albero motore, carburatore, trasmissione e, non fa male, accensione, ma poi bisogna parlare di freni, sospensioni, ruote..) che aumentano certo la potenza ma soprattutto il costo complessivo. Ma per noi che siamo allo stadio terminale, sono bazzecole. In fondo cibo e medicinali sono spese comprimibili.

Oltre a quanto menzionato, si può salire di livello in due maniere. Da una parte abbiamo Dean Orton con la sua versione del del CP135 raffreddato ad acqua e portato a 150cc, dall’altra parte invece abbiamo il SuperLUI di Thomas Dipauli e Tino Sacchi, che consiste in un carter motore del tipo Lambretta LI, in cui il cilindro viene montato in posizione perpendicolare al senso di marcia, anzichè parallelamente come dovrebbe normalmente essere in questo genere di motore. Questo kit, che necessita di un distanziale aggiuntivo sull’ammortizzatore per creare più spazio tra motore e telaio, permette di montare qualsiasi configurazione delle lambrette maggiori.

In mezzo a tutte queste soluzioni, c’è una gamma di elaborazioni tradizionali che utilizzano i vecchi componenti delle lambrette serie J in cilindrata 100cc e 125cc.

Non siamo a livello del mondo Vespa, ma si inizia a ragionare

Non è un paese per LUI originali.

Come facilmente intuibile, quindi, questo raduno ha la particolarità di presentare gli ultimi prodotti e le ultime tendenze sulla customizzazione di questo piccolo (e un tempo, lento) motorino, tanto che non sapevo letteralmente da che parte girarmi, a cominciare dall’incredibile personalizzazione di Dean Orton. Una robusta forcella Lambretta LI è il punto di partenza dove attaccare un doppio freno a disco per arrivare, via via e scusate la sintesi, ad un carrozzeria rosso metallizzato davanti alla quale campeggia un generoso radiatore che raffredda un cilindro 150cc, il quale senza sforzo trasporta lui e la sua passeggera. Un fuorilegge? Nossignori, Dean ci tiene a precisare che il suo mezzo è in regola al cento per cento! Per quanto riguarda invece il solo lato estetico (anche se hanno motori di assoluto riguardo), bisogna certamente citare Elio Grillo e Filippo Artuso. Cercateli anche su Facebook e Instagram, vale la pena.

Torniamo di moda?

Al pari del molto più famoso e diffuso Piaggio Ciao che, quasi nel dimenticatoio, è stato riesumato da manifestazioni come la Monferraglia, anche il nostro brutto anatroccolo di casa Innocenti sta vivendo un ormai insperato (dopo cinquant’anni) boom di popolarità grazie al Lambretta LUI Experience, un evento creato da Bruno Pisaniello di Scooter Italiano a Pordenone e Fabio Basso & Alan Casagrande di TVscooter Garage a Nervesa della Battaglia (TV), dai quali si alterna la partenza della manifestazione ormai giunta alla quinta edizione.

I LUI cominciano a spuntare come funghi e mai se ne erano visti tanti tutti assieme probabilmente dall’epoca del loro assemblaggio a Lambrate. Ma quanti saranno quelli circolanti? E quelli recuperabili ancora nascosti in qualche fienile o cantina? Di sicuro molto meno dei Piaggio Ciao e per questo, a mio avviso, sono destinati a crescere di popolarità.

Cos’è il Lambretta LUI Experience?

Nato come “Dolomiti LUI Experience” e solo 10 partecipanti, si tratta di un evento strettamente riservato ai possessori di questo splendido e lentissimo motorino Innocenti e che in questa quinta edizione si è dipanato su tre giorni. Il ritrovo, venerdì 30 giugno, fissato per questa edizione nel piazzale di Scooter Italiano a San Quirino (PN), ha visto i 74 partecipanti scaricare i loro colorati LUI dai furgoni e subito rifocillarsi con un’abbondante colazione, perché si sa, meglio partire con lo stomaco pieno dato che i 46 km di distanza fino alla Prosciutteria da Luciano a San Daniele del Friuli si dilatano a cavallo del lento destriero. Dopo l’aperitivo di metà mattinata e i primi schiamazzi tra i variegati partecipanti selezionati dalla crème della scena scooteristica italiana, tedesca, scozzese ed inglese (nonché ben 7 scootergirl), si è raddoppiato con i 90 km di avvicinamento al confine sloveno, fino al rifugio Pian dei Ciclamini di Lusevera (UD), sede di un buon pranzo e con la prima presa di coscenza sui consumi dei nostri LUI. Eccoci quindi pronti e sazi ad entrare in Slovenia, direzione Kranjska Gora, tra paesaggi montani incantevoli, olio 2T combusto nelle narici e il desiderio di un benzinaio. L’ottima organizzazione ha comunque messo a disposizione di ogni partecipante una brochure cartacea con tutte le indicazioni utili e un link al percorso da seguire sullo smartphone, oltre naturalmente ad un grande furgone porta bagagli e un furgone più piccolo in qualità di officina, per cui le preoccupazione non erano mai troppo elevate. Raggiungiamo il Passo della Maistrocca (1611 m.s l.m.) affrontando con molta calma ma grande determinazione ben 26 tornanti che precedono i 24 in discesa; i primi arroventano il motore, i secondi arroventano i freni.

L’Hotel il Cervo di Tarvisio è stata la meta conclusiva del primo ma anche del secondo giorno, ottimizzando grandemente la logistica. Lo stesso offriva una invitante spa per alleviare le fatiche del raffinato scooterista moderno e una sala musicale dove hanno girato i migliori dischi Northern Soul, Ska, Soul e Beat italiano, selezionati dai DJ Bruno, Mairon e Gegio. Durante il secondo giorno è entrato in scena il territorio austriaco raggiunto attraverso il Wurzenpass in direzione Villach ed il Castello Landskron il quale, oltre a concedere un’ampia vista sulla sottostante città, ospita anche una colonia di macachi giapponesi. Questa delle scimmie in Carinzia mi è sembrata proprio una gradevole sorpresa, perchè le Scimmie creano sempre buonumore! Purtroppo, come ampiamente previsto dal servizio meteorologico, il sabato è stata un giornata grigia e a tratti parecchio piovosa, ma i propositi di ammutinamento nella spa non hanno avuto seguito. Praticamente tutti hanno quindi indossato la tuta antipioggia e si sono messi alla guida. Dopo il castello, ci aspettava la riva sinistra del Lago di Ossiach ed un altro ottimo pranzo prima dell’acqua vera, lungo tutta la B83 fino al valico di Coccau. Quando ti trovi da solo su un motorino del 1968 dalla dubbia affidabilità, sotto il diluvio, in territorio austro-ungarico, percorrendo una strada di cui sai solo che si chiama 83 e dovrebbe portarti, se tutto va bene, in un luogo dal nome esotico (Tarvisio), forse due domande te le dovresti fare. Ma io no, sotto il casco annebbiato dall’umidità, ho cercato di mantenere il LUI in equilibrio e portare alla meta entrambi, pensando alla cazzata che avrei scritto su Facebook per magnificare questa cosa divertente e insensata. A me gli eroi in scooter non piacciono. Qui ci si diverte e basta! Dopo la sosta aperitivo a Tarvisio e la cena, in serata ci siamo trasferiti al pian terreno dell’hotel, dove ha performato dal vivo la band “Toga Party”. Ovviamente i più glamour fra gli ospiti hanno convinto la direzione dell’hotel a donare alcune lenzuola per ottenere il giusto outfit a tema. E il casino è durato a lungo, me ne sono accorto dal secondo piano quando mi sono girato sull’altro lato, prima di riaddormentarmi.

Molto presto è arrivato l’ulimo giorno. Dopo la foto di rito con tutti i LUI presenti, scattata dal terrazzo che donava una coloratissima vista d’insieme, ci siamo lanciati a rotta di collo nella dolce discesa della statale pontebbana in direzione Tolmezzo. Lungo la strada purtroppo abbiamo vissuto la tragedia del primo e unico partecipante che non ha completato il raduno. Ovviamente non poteva che essere il Signor Eugenio, che chiameremo con questo nome di fantasia per proteggere la sua reputazione. Appena oltrepassato il fiume Tagliamento, abbiamo effettuato l’ultima panoramica divagazione in direzione Verzegnis fino alla sella Chianzutan, teatro dell’ennesima sfida di accelerazioni, pieghe e staccate ad opera dei ragazzi di Rimini Lambretta Center. La fascia periferica delle loro gomme parlava decisamente chiaro al buon intenditore. All’arrivo a Pordenone ecco la sorpresa finale: una enorme grigliata con verdure e patatine e un motocarro Lambro attrezzato per spinare birra self-service a volontà! Non poteva terminare in modo migliore, prima dei saluti ai compagni di avventura.

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